Sogno di una notte di piena estate -live@lido-

Non voglio capire, non voglio pensare, non voglio usare la mia solita razionalità, non voglio andare, non voglio tornare e non voglio rimanere, non so più che cosa necessita la mia anima, le mie priorità sono cambiate e io non so come sono mutata, diventata qualcosa di diverso dalla solita me e forse solo sempre quella che non è mai emersa, e ora che i miei sogni sono arrivati per inseguirmi, per catturarmi, io solo mi getto nelle tue braccia, sorta di caso perduto nella mia mente, di sogni spezzati e fotografie di errori, di pagine dimenticate e parole che mai saranno ricordate, solo per pensare ancora di impossibilità imposte dalla mia stessa persona, solo per rimanere a quella parvenza di sanità mentale che con un bacio mi hai tolto per sempre, cancellando ogni cosa e ricostruendo tutto perchè io non riesco a dimenticare, non riesco a cancellare, e a non darti importanza il mio cuore non ce la fa, anche se il mio uomo mi trascina a sè, anche se il mio amore non può soffrire così, anche se sono io quella sbagliata, non voglio perdere nulla ma ne sarò costretta, per non perdere me stessa, per non perdere voi tutti, per non rinunciare, anche se sarà necessario compiere scelte, spero solo che tu non mi abbandoni... ho trovato troppo in te per lasciarti andare proprio ora, in così poco tempo...

Non so che hai fatto e non so cosa ho fatto io, solo che non vorrei neanche pensare a cosa sarebbe successo se fossi rimasta lì, non so davvero che sarebbe successo, ancora mi attanaglia lo stomaco, ormai perduta in te, ormai perduta nel caldo della sera, perdizione sei tu, Venezia, lo avrei dovuto capire tanto tempo fa...con un sottofondo comune alle mie estati per sognare di fallimenti dell'anima, di dimenticanze dei sentimenti, solo per lasciarvi liberi di provare ancora qualcosa, tutto quello che ho perduto in compenso di aver trovato una persona tanto importante, non voglio perderti, non so cosa farei...
La melodia di pianoforte che ancora mi fa piangere, legata indissolubilmente al mio passato, a quella notte in borgo, a quella notte di completa pace dei sensi, a quelle notti di totale assenza di controllo in cui la mia mente sotto il controllo di svariati occhi azzurri mi forgiava in un'assurdità di parole piene di significato, mosse a compassione dalla parità di animo, forse solo frutto dei miei sogni, come te, frutto dei miei desideri, nato dai miei pensieri, dalla mia fantasia di bambina, siamo solo ciò che abbiamo sempre desiderato di essere, da una vita di scelte, di cambiamenti, di continui ripensamenti, e in questa vita di cattive scelte, forse le migliori di sempre, non ho ancora fallito, non ho ancora mollato la presa, anche se tante volte ho voluto farlo, e tu ancora non mi conosci, e tu già forse vorresti, e io non so neanche cosa vorrei, e come ha detto Mara, è sintomo di conflitto interiore, un altro che si somma agli altri mille, uguali e totalmente diversi da questo...perchè tutto quello che abbiamo è il ricordo, il sogno, la memoria per creare qualcosa che per ora non è, ma che, chissà un giorno forse, forse lascerò la vita fare al posto mio...

E sempre congetture, sempre strane idee di immaginazioni, di sentimenti inespressi, per sentirsi amati e forse solo per lasciare andare, come lascerò andare te, forse, con la distanza, un giorno la colmerò...non potrò fare così a vita, ci chiederà una scelta che non saprò affrontare, ricordi di perfezione irraggiungibili, ricordi di sogni futuri in cui tutto era controllato da un'improbabile irrazionalità, da una serie di errori che aumentano la corazza, che alimentano il cuore, che creano situazioni che non devono essere, ma che senza di esse, non sarei atata chi sono, chi siamo.

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