White Darkness - Journal

Oggi è andato tutto storto.
La missione era semplice: il recupero dei documenti che provano la corruzione del consiglio doveva essere un'operazione pulita e senza troppe variabili. E così è iniziata, anche con qualche inaspettata fortuna, come la guardia alla porta secondaria che si è fermata un attimo di troppo ad osservare un uccello che una volta deve aver avuto dei colori a dir poco splendidi. Non si è nemmeno accorto di Doc quando gli è scivolato alle spalle con l'anestetico. A quest'ora starà riprendendo lentamente coscienza.
Ma quando abbiamo messo mano su quei file le cose sono andate tutte di male in peggio. I supporti si sono letteralmente disintegrati nelle nostre mani, probabilmente una trappola settata per farci uscire allo scoperto. I veri documenti chissà dove sono stati nascosti, sempre che esistano a questo punto. I nostri sistemi di cloaking per nasconderci dalle telecamere si sono improvvisamente bloccati, irrimediabilmente crashati senza possibilità di riavvio. I nostri chip sono stati quasi individuati dalle sentinelle, le quali, non in allerta, non hanno fatto una scansione immediata nella sala, permettendoci di avviare un sistema di protezione ausiliario. Santo Felz, senza i suoi protocolli di aggiramento dei sistemi principali saremmo nelle segrete del palazzo della sicurezza planetaria, dimenticati da tutti.
Ci abbiamo messo quasi tre ore ad uscire, quando in 10 minuti eravamo entrati. Appena in tempo per evitare che la guardia addormentata si svegliasse per dare l'allarme. Ne siamo usciti tutti e quattro vivi, ma abbiamo rischiato troppo. Sarà necessario fare molti più controlli sulle informazioni che riceviamo da fonti non testate più volte. Oggi ci è andata bene, ma la prossima volta potrebbe essere l'ultima.

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