Paws need Claws

Oggi sento il bisogno di parlare di qualcosa di serio. Ho visto cose che mi hanno spaventato e non dovrebbero, visto il male che c'è a questo mondo, ma forse sono ingenua io, che credo ancora che ci sia gente che non viva per i soldi.

Adoro gli animali. Non sono un'attivista o simili, solo che quando vedo una bestiola vado in brodo di giuggiole. Quando ero piccola avevamo un gatto, Mao. Era grigio, col pelo corto, un'infezione tra l'occhio e l'orecchio sinistro, se non sbaglio. I miei non l'hanno mai portato a far vedere, era un selvatico a chi davamo da mangiare. La sera mio papà lo cacciava fuori, e ricordo che chiedevo "perché non può stare dentro? Fuori fa freddo", ma lui si inventava scuse. Sono sempre stata una credulona, non ricordo neanche le risposte.
Una mattina l'ho trovato morto in garage.
Era morto nel sonno, appallottolato.
Mia mamma non ha più voluto animali nonostante abbia insistito per anni.

Quando sono andata a vivere a Venezia per l'Università, il primo anno, vivevo con altre 5 ragazze. Era il 28 ottobre quando una delle ragazze con cui avevo legato maggiormente entrò in casa dicendo " ragazzeeee... Ho una sorpresa per voi..." e io sperai in un panino, perché lavorava al McDonald's, e visto che non sono una fanatica dei loro panini, ero molto stanca e affamata. Erano le 8 di sera ed ero rientrata da pochissimo dall'Università.
Aveva un gattino grosso come un pugno con la testa ficcata sotto l'ascella della ragazza. "L'abbiamo chiamato Ronald, come Ronald McDonald".

Il resto è storia.

Nessuno poteva tenerlo, per Natale lo portai a casa con me e adesso sta dormendo come un ghiro. È diventato un gattone che non ha paura di lottare, ma certe volte credo che abbia paura della sua stessa ombra. È tutto strano, e io lo adoro.

Mi faccio instagram. Inizio a seguire gente che conosco, fanpages, cose così. Scopro gente che ha gatti splendidi e scopro City. 

City è un gatto americano, rosso, con la coda mozza. È super attivo, giocherellone, e se avete mai visto "il mio gatto è indemoniato" potreste averlo visto. 
Ho scoperto che la padrona di City è dedita ad una causa. Non sapevo neanche esistesse questa causa.
Quando ho portato Ronald dalla mia veterinaria la prima volta per sapere cosa fare, ci ha spiegato che, oltre alla castrazione, ci sarebbero state cose come la vaccinazione, la pastiglia per la filaria, la pipetta per le zecche e i pidocchi... Cose così, in quanto abbiamo deciso che non avrebbe vissuto solo in casa. 
In America, oltre a tutto questo (o comunque simile, immagino) molti propongono un'altra cosa. Te la spacciano per una pratica comune, una roba facile, indolore, economica, che migliora il gatto e ti salva i mobili.
L'amputazione degli artigli.

In inglese è declawing, ma vi assicuro che è un'amputazione. 
City è dedito alla causa di rendere questa pratica illegale, così com'è in Europa.


In Europa è considerata crudeltà verso gli animali, in America è pratica obbligatoria se vuoi andare a vivere col gatto in certi condomini.


Tramite City ho scoperto anche The Paw Project, che è un'associazione che lotta contro queste pratiche di amputazione, ma lotta soprattutto contro l'ignoranza e l'avidità.
I "veterinari" che praticano questa mutilazione non avvisano i padroni delle complicazioni. È vero, in alcuni casi i gatti stanno bene. Ma io, per quanto amo il mio gatto, non rischierei MAI di rovinare la sua vita per salvare un divano. Piuttosto sto senza divano. Ma non senza di lui.

Se andate sulla pagina instagram di The Paw Project c'è un link ad un video che vi aprirà gli occhi. E se siete di animo debole, o non avete cuore di vedere le sofferenze di queste creature, a cui sono state amputate parti delle zampe per soldi, vi prego di leggere almeno questo.

Quando per la prima volta ho saputo di questa pratica, mi sono accertata della posizione dell'Italia. Quando ho visto che è una pratica vietata, ho tirato un sospiro di sollievo. L'ho pure scritto in un commento a City. Mi ha risposto che sa che in Europa è una pratica vietata e ne gioisce, ma che va fermata là.
Cerco di firmare le petizioni, ma spesso sono solo per cittadini americani.

Sono sconvolta dal male che si provoca solo per i soldi. 

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